(E)lezioni americane
di Carlo Corridoni---09-11-2020
Non siamo americani e non possiamo altro che immaginare cosa per essi abbiano rappresentato queste elezioni presidenziali.
Da parte mia, devo dire che non ho mai lontanamente pensato che - tutto sommato - queste elezioni 'fossero fatti loro' o che per noi, italiani ed europei, 'tali fatti non avrebbero cambiato proprio niente'; come più di un nostro 'politico' avrebbe purtroppo anticipato. Dando così la misura della nostra reale subordinazione!
Per quanto ci possa disturbare, io penso che il Presidente (la Presidenta) degli Stati Uniti possa influire sui nostri destini al punto di orientare, oltre che la nostra politica estera, anche quella interna.
Comunque, tirando un certo sospiro di sollievo, vorrei parlare della lezione che tutti noi possiamo trarre da questa tornata elettorale americana, con la speranza di poter presto dimostrare ancora una qualche, residua, capacità di apprendimento (o ispirazione).
1) Prima di tutto mi pare esemplare la grande partecipazione numerica al voto: segno di una mobilitazione efficace da parte di chi ha organizzato la campagna elettorale dei democratici.
Penso di poter attribuire tale efficacia alla loro capacità di non dividersi su argomenti/interessi secondari. E' importante che un politico non sia ricattato e che non debba continuamente guardarsi - prima di tutto - le spalle!
2) Un altro carattere della pratica democratica vincente deriva dalla preparazione di un'offerta politica originale:
Vista la polarizzazione dell'elettorato - voluta da Trump - i democratici hanno subito realizzato che non avrebbero potuto convertire voti repubblicani (pattuendocompromettendotrattando) ed hanno invece rivalutato le loro istanze fondative, offrendole rinnovate ad un elettorato originale, se non nuovo del tutto.
3) E poi l'alta qualità della squadra presentata: in fatto di storia personale, competenza, esperienza e leadership, tutti i candidati rispondevano a severi requisiti, espliciti quanto riconosciuti.
Non mi dilungo in altre caratteristiche, che pure varrebbe la pena di approfondire.
Spero che queste tre letture ci siano di lezione (scusate il bisticcio) nell'imminenza delle nostre prove elettorali, anche tenendo conto che i nostri caratteri culturali, a ben guardare, sono del tutto originali e non commensurabili con quelli americani.
Care cose.