C'è già tanta confusione ...
di Alberto Galanti---16-11-2020
Noto che stiamo iniziando a discutere con un piede nella chat e l'altro nel sito. Prego tutti vivamente, quando si comincia una discussione, a scegliere dove svilupparla e portarla a termine. Altrimenti un frequentatore del sito che non è nella chat, rischia di non capire bene di cosa si stia parlando e in che termini. Non essendo, per mia libera scelta, tra quelli che animano la chat dei soci, posso solo dedurre da alcuni interventi nel sito che l'oggetto sia l'attendibilità dei numeri della pandemia. Come contributo alla discussione riporto quanto scrive, con encomiabile fair play, la scienziata Ilaria Capua nel suo libro 'Il dopo', uscito qualche mese fa, a proposito della quantofrenia diffusa, alimentata da un giornalismo a volte sensazionalista e spesso sbrigativo:

...bramiamo di sapere quanti sono i contagiati, i ricoverati, i deceduti e i guariti, e di avere le cifre spalmate per regioni, distretti, città, per fasce demografiche e presenza o meno di patologie preesistenti: conoscere queste informazioni ci dà l'illusione di avere le cose sotto controllo, ma appunto di illusione si tratta, perché i numeri sono caratterizzati da un alone di incertezza che offusca (se non copre) le cifre reali. Questo è dovuto in particolare a tre fattori:
- aver elaborato ed eseguito la diagnostica in emergenza;
- l'impossibilità, mentre scrivo [maggio 2020 n.d.r.], di stimare il numero dei contagiati asintomatici;
- l'assenza di linee guida sovranazionali che permettano a tutte le strutture ospedaliere di utilizzare i medesimi criteri nel definire i casi e i decessi...


Sono circa 120 pagine molto interessanti che non contengono solo valutazioni sui dati.