Lucilla presta le sue lacrime a Francesca ...
di Carlo Corridoni---23-02-2021
Molte parole di settecento e passa anni fa sono estinte. Più di queste, altre loro compagne hanno cambiato anche più volte di significato: chi si raccapezza nei sentimenti che esse possono oggi evocare in quelli che le incontrino adesso, ancora ordinate, così come furono composte da Dante?
E come leggerle, queste parole, con quali accenti?
E come recitarle? Metricamente? Drammaticamente o epicamente, così, come raccontando ...
Recitarle come leggendo o pronunciarle ritualmente, con l'enfasi di un cerimoniale?
Nei secoli dei secoli, volete voi che tanti sopravvenienti circoli dantisti non abbiano costituito ciascuno la sua 'scuola di lettura' o raccomandato ritmi e pause, con le giuste emissioni di voce?
Come dovette leggere la Divina Commedia Giovanni Boccaccio? E come Ludovico Ariosto o Torquato Tasso? E 'l traduttor dei traduttor d'Omero? Come la leggerebbe Vincenzo Monti nessuno potrebbe dirlo.
Mi piace figurarmi a leggerla Giacomo Leopardi, il grande dell'introspezione e del trasferimento d'identità, da Silvia a Consalvo.
Che ne so io di quelle letture, che ne possiamo sapere tutti, e per primi quegli attori che ci propongono quello spartito, risaputo ma sempre misterioso.
E una Donna, Beatrice o Francesca che si trovi ad essere, come leggerà quelle parole, quanto di sé presterà a quelle figure o quanto da esse si lascerà guidare e condizionare?
E' questo il nuovo della corrente lettura, eseguita da Lucilla Giagnoni ad una televisione che non la merita.
Ecco Lucilla che non so chi sia, eccola umile davanti al suo leggio eseguire uno spartito che presto la rapisce. E che lei tutto vuole men che dominarlo.
E noi con lei, in una sorta di telematica-meglio-telepatica solidarietà ...
Sicché Lucilla presta le sue lacrime a Francesca e le lacrime di Francesca le si incanalano nel naso.
Ma piangere di suo non può come forse vorrebbe. Come vorremmo noi ancora settecento anni dopo ...
E' la mezza passata, bisogna andare ormai a letto. Ma io lo so quello che vorrei sognare.