La mia firma per una legge coerente con la sentenza della Consulta
di Alberto Galanti---17-08-2021
Da un articolo dei promotori del referendum EUTANASIA LEGALE:

PREMESSA
Grazie alle disobbedienze civili di Marco Cappato e Mina Welby è stata approvata nel 2017 la Legge che riconosce il valore del Testamento Biologico, ed è stata emessa una sentenza della Corte costituzionale che ha aperto dei varchi sulla disponibilità della vita umana.
Oggi in Italia possono porre fine alle loro sofferenze solo i pazienti per cui risulti sufficiente l’interruzione delle terapie, come previsto dalla Legge 219/2017.
La Corte costituzionale ha chiarito che l'aiuto al suicidio (art. 580 del Codice penale) non è punibile nel caso in cui la persona che lo richiede sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.
Tutte le altre persone con patologie irreversibili che procurano dolori intollerabili, e i pazienti impossibilitati ad assumere autonomamente un farmaco (a causa di SLA, di una tetraplegia…) nel nostro Paese non hanno la possibilità di scegliere, e di chiedere aiuto medico attivo per la morte volontaria, perché il nostro codice penale vieta l'omicidio del consenziente (art. 579 c.p).

PERCHÉ UN REFERENDUM
- Molte persone gravemente malate oggi non sono libere di scegliere fino a che punto vivere la loro condizione. Non hanno diritto all'aiuto medico alla morte volontaria, al suicidio assistito o ad accedere all'eutanasia come è invece possibile in Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Canada, molti Stati degli Stati Uniti e sempre più Paesi nel mondo.
- Perché nonostante una proposta di legge di iniziativa popolare depositata nel 2013 e due richiami della Corte costituzionale, il Parlamento in tutti questi anni non è mai riuscito a discutere di eutanasia legale.

Ecco perché, a fianco delle persone che non possono aspettare i tempi della politica e della giustizia, i promotori hanno deciso di dare la parola ai cittadini con un referendum.

OBIETTIVO
Il quesito referendario si pone l'obiettivo di introdurre l'eutanasia legale tramite l'abrogazione parziale dell'art. 579 c.p. che punisce l'omicidio del consenziente.
Tecnicamente il quesito lascia intatte le tutele per le persone vulnerabili, i minori di 18 anni, le persone che non sono in grado di intendere e volere, quelle il cui consenso è stato estorto, e potrà introdurre nel nostro Paese il diritto all'aiuto medico alla morte volontaria.
In questo modo si possono abbattere le discriminazioni oggi esistenti, consentendo la possibilità di scegliere un fine vita consapevole, controllato e sereno, anche alle persone malate che necessitano di un aiuto esterno per porre fine alle proprie sofferenze.

IL QUESITO
Volete voi che sia abrogato l'art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole 'la reclusione da sei a quindici anni.'; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole 'Si applicano'?

L'ARTICOLO 579 RISULTANTE DALL'EVENTUALE ABROGAZIONE
Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61. Si applicano le disposizioni relative all'omicidio [575-577] se il fatto è commesso:
1) Contro una persona minore degli anni diciotto;
2) Contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un'altra infermità o per l'abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;
3) Contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2].


Io ho firmato il referendum, usando la modalità on line e il mio SPID, seguendo le indicazioni a partire da questo link: