Aborto. Un ricordo latino-americano
di Mara Gasbarrone---24-09-2021
Buona ultima, mi aggiungo alla conversazione. Lungo viaggio in Brasile nel 2004. Vicino San Paolo, visitiamo una comunità 'marginale', una ex-favela, animata da uno dei fratelli Boff (non Leonardo, quello più illustre, coautore della Laudato sì). Si fa tanta formazione, in questa comunità, professionale e civica, con ottimi risultati.
Oso chiedergli se - visto che le famiglie erano tanto numerose, perché si facevano tanti bambini - non avevano pensato di fare anche una formazione per dare alle persone maggiori margini di autodeterminazione nella propria vita, dando loro informazioni sui metodi contraccettivi. Attenzione, non ho parlato proprio di aborto, ma di contraccezione.

Il generoso e rispettabile animatore della Comunità mi risponde che non era quello il problema, che le classi e i paesi troppo ricchi toglievano ai poveri le risorse che altrimenti sarebbero bastate per tutti. Non ricordo esattamente le sue parole, ma il senso era quello. Una versione condivisa un po' dappertutto in America Latina. Continente nel quale l'aborto è legale solo a Cuba, in Uruguay, e da gennaio scorso in Argentina (con grandi proteste della Chiesa). Vedere in proposito
Per questo non mi sono stupita molto quando, non da oggi, Bergoglio parla di famiglia, di natalità, di ruolo della donna nella Chiesa (a parole lo ha promosso, ma nei fatti non ha cambiato niente).

L'importante, direi, è dare a Cesare quel che è di Cesare. Che lo Stato, cioè, non abdichi al suo ruolo di regolatore di diritti e doveri nella civile convivenza.