Invecchiamento attivo per tutti. Ma come?
di Mara Gasbarrone---13-12-2021
Gli anziani non sono tutti uguali, non sono tutti fragili, e non sono (o non possono essere) tutti attivi, anche perché non tutti sono autosufficienti. E infine, non sono tutti “nonni”: almeno un terzo di loro non lo sono perché non sono stati genitori, o perché i loro figli, quando li hanno, a loro volta non sono genitori.
La Regione Lazio ha approvato da pochi giorni la



Disposizioni a tutela della promozione e della valorizzazione dell'invecchiamento attivo.
Questa legge, ovviamente, non è l’unico intervento della Regione per gli anziani: le 118 case della comunità (una ogni 50 mila abitanti) e i 35 ospedali di comunità che il Pnrr consentirà di istituire nel Lazio avranno un’utenza realisticamente soprattutto anziana e per dimensioni e importanza costituiranno necessariamente un pilastro di riferimento.

E’ molto importante, tuttavia, che un intervento più circoscritto, sia nel tempo (il triennio 2021/23) sia nel volume di risorse destinate (circa 500 mila euro/anno), ma positivamente simbolico, sia destinato a promuovere la partecipazione attiva e il benessere delle persone ultrasessantenni.

Partecipazione che si potrà manifestare nella cittadinanza attiva, nell’approfondimento culturale, nel superamento del divario digitale con l’avvicinamento e la padronanza delle nuove tecnologie, nel rapporto intergenerazionale, nella promozione di stili di vita sani e sostenibili. Infine, la Regione si impegna a sostenere la domiciliarità, anche attraverso l’assistenza domiciliare integrata, a prevenire l’insorgenza del decadimento cognitivo, e a combattere la solitudine.

Ambiti nei quali, detto per inciso, la nostra Associazione ha maturato un’esperienza di primo livello, pur non essendo per sua natura un’associazione riservata agli anziani. Citiamo solo la videoconferenza sul cohousing, del 22 giugno 2020:

Di tutto questo parleremo lunedì 13 dicembre con Marta Bonafoni, la consigliera regionale che ha promosso la legge.

da Anna Maraviglia, Mara Gasbarrone e Simonetta Rossi