Abbassare i toni
di Alberto Galanti---12-03-2022
Vorrei esprimere il mio punto di vista su una serie di affermazioni che ho appena letto e che mi sembrano ingenerose.
Non sono state le video-conferenze a consentire il grande balzo in avanti dell’associazione Iscritti a parlare. Le video-conferenze esistono anche per altri organismi associativi di natura culturale o politica ma non mi sembra che di per sé abbiano fatto fare grandi progressi a molti di questi organismi che vivacchiano senza guizzi di originalità come se stessero ancora all’epoca del telefono a gettone.
Il grande balzo in avanti l’associazione Iscritti a parlare lo deve all’intelligenza politica ed alla capacità organizzativa del gruppo dirigente e di tanti altri soci, bravissimi in questo delicatissimo e complicato campo d’azione, soci che a diversi livelli contribuiscono come possono a far vivere l’associazione nel migliore dei modi in tutte le sue attività.
Le iniziative sono sempre state preparate dopo una serie periodica di riunioni organizzative per la loro ideazione, la loro progettazione e la loro messa a punto, compresi incontri/dibattito dedicati solo fra soci senza ospiti con lo specifico ordine del giorno di individuare collettivamente temi e argomenti, sui quali organizzare incontri con ospiti esterni. Per i quali peraltro appare improbabile pensare ad un intento di fare passerella per lanciarsi. Anzi sono semmai loro ad essere cortesemente disponibili con noi, ad incontrarci e a fornirci la loro competenza per approfondire tanti temi vari. Dimenticare questi incontri di individuazione collettiva di attività da fare e temi da discutere è ingiusto, ingeneroso e fuorviante. Tutti hanno potuto sempre dire la loro. E molti che hanno avanzato proposte, sovente hanno assunto direttamente compito ed onere di curarne la realizzazione pratica.
Certo, non tutti si sentono di usare il sito per le discussioni. Io stesso più di una volta ho sollecitato molti soci a farlo. Tuttavia ho dovuto arrendermi al fatto (è un fatto) che tali sollecitazioni non sono state raccolte. E mi sono messo l’anima in pace. C’è anche chi nel sito è molto attivo e magari esagera in senso opposto.
Ho sempre chiamato la nostra associazione, così ricca di sensibilità politiche diverse, “la sezione ideale di un partito che non c’è” per la qualità dei dibattiti che produce. Ma il sito non potrà essere mai il suo organo. Può ospitare interventi, commenti, opinioni, considerazioni telegrafiche senza obblighi di linea politica, nel rispetto dello statuto. La rassegna stampa quotidiana è pensata per fornire a tutti i soci un aggiornamento supplementare a quello individuale. E’ impegnativa e va dato atto ai redattori del loro costante impegno. Le rubriche sono condotte nella massima libertà senza che qualcuno abbia mai detto a chi le cura “Guarda che così non va bene, oppure fai in questo altro modo”.
La critica non solo è legittima ma va sollecitata, però senza scordarsi mai il rispetto del o degli interlocutori a cui ci si rivolge.
Spero di essere stato chiaro. Non mi sono mai piaciuti funambolici giochi di parole. Non voglio che qualcuno sia costretto a perdere tempo a capire chissà quale significato profondo hanno le banalità che potrei aver detto.