Quattro classi nello spazio (all'Agenzia Spaziale)
di Mara Gasbarrone---01-05-2022
Come iscrittiaparlare, abbiamo accompagnato alcune classi di due scuole a visitare l’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, ramo italiano dell’ESA (European Space Agency) : il Santa Maria, scuola privata storicamente maschile, oggi aperta anche alle ragazze, e il Vivona, liceo classico dell'Eur.

Come accompagnatrice/facilitatrice - consentitemi questo piccolo excursus personale - al contrario della precedente visita in Confindustria, realtà lavorativa che conoscevo bene e dall’interno, per me l’ASI rappresentava un mondo completamente nuovo, in cui avevo tutto da imparare, allo stesso titolo delle ragazze e dei ragazzi che accompagnavo, insieme ai loro insegnanti.

A cominciare dall’edificio scuro, opera di pregio dal punto di vista architettonico, sede situata nei pressi della Facoltà di ingegneria di Tor Vergata, dove oggi lavorano 300 persone, e che dovrà ospitarne nei prossimi anni almeno altrettante, visto che si prevede un notevole aumento dell’organico.

Abbiamo visto i modelli in scala del razzo che porta in orbita i satelliti, dalla piattaforma di lancio San Marco di Malindi, in Kenya (il primo satellite fu lanciato 53 anni fa), della Stazione spaziale internazionale, dove ora si trova Samantha Cristoforetti, del Rover della missione ExoMars, che ha esplorato il sottosuolo di Marte.

Due riflessioni sono emerse, più o meno condivise. Primo: come italiani siamo abituati ad autodenigrarci, o comunque a tollerare fin troppo bene i nostri (numerosi) punti di debolezza, e neanche sospettiamo l’esistenza invece di vere e proprie eccellenze : la ricerca spaziale italiana è di primo livello e rispettata nel mondo. Credo che un qualche sentimento di stupore e meraviglia si accompagnasse alla silenziosa attenzione dei ragazzi.

Secondo : durante la guerra fredda, lo spazio ha rappresentato un terreno di aspra e pacifica competizione, non priva di inutili sacrifici e di 'furbizie', ma successivamente di vera e propria cooperazione. La Stazione spaziale internazionale è in questo momento uno dei pochi posti al mondo dove tecnici e scienziati americani, europei e russi lavorano insieme. Ancora per poco tempo, purtroppo.