Io ho nostalgia del cinema teatro PRINCIPE
di Alberto Galanti---01-07-2022
Stava in via Cola di Rienzo. Il motivo della mia nostalgia è semplice: lì ho avuto la fortuna di assistere agli ultimi affascinanti spettacoli di 'Varietà', avvolti in quell'atmosfera peccaminosa per l'epoca che oggi farebbe sorridere per la sua disarmante ingenuità.
La rivista di avanspettacolo, con tanto di orchestrali, andava in scena per 40 minuti tra una proiezione e l'altra. Le compagnie cambiavano ma la composizione del cast era simile: 12 ballerine - Acrobati giocolieri - Cantante - il comico e la spalla che tra un numero e l'altro facevano i loro sketch quasi sempre pieni di doppi sensi.
Ci vidi il film 'Totò e Peppino divisi a Berlino', ma lo ricordo solo per un motivo che si stenta a credere. Ci andai con mio cugino Sandro a cui la madre, bigotta e autoritaria, aveva vietato di vedere i film di Totò. Erano sconsigliati dai giornali che Zia Angelina leggeva. Ci andammo quindi di nascosto ma non per Totò. A noi in realtà interessavano le 12 ballerine 12 (come era scritto a caratteri cubitali sul cartellone).
Non so oggi chi occupa i locali di quella vecchia sala.