Come non 'dare i numeri': vademecum per tutti, me compresa
di Mara Gasbarrone---28-11-2022
“Dare i numeri”, nel linguaggio comune, significa sparare a casaccio numeri senza fondamento. Specialità nella quale hanno una lunga consuetudine i politici, spesso per rivestire di neutralità scientifica alcune loro proposte, frutto non proprio neutrale di scelte discutibili.

Cominciano però ad essere pizzicati da serissimi siti di giovani fact-checker, siti che verificano sistematicamente il fondamento delle loro affermazioni. Ad esempio pagellapolitica.it, ma anche un “vecchio” sito come lavoce.info, che da qualche tempo ha inaugurato la benemerita attività.

Sfuggono ai radar, almeno per ora, i giornalisti, i quali forse inventano meno i numeri, ma in compenso non li sanno elaborare neanche a livello elementare, e non li sanno riferire e spiegare ai lettori. Vedasi certe percentuali, in cui non si capisce qual è il 100, cioè la quantità in base alla quale si valuta la consistenza relativa del fenomeno di cui si parla. Caso tipico, e ricorrente, il tasso di disoccupazione giovanile (24% lo scorso luglio), presentato da molti giornalisti come : 24 giovani su 100 sono disoccupati, mentre l’Istat spiega e rispiega che al denominatore (il 100) ci sono i giovani appartenenti alle forze di lavoro, non tutti i giovani.

L’uso sapiente dei numeri richiede però a noi tutti delle cautele: citare sempre la fonte e possibilmente linkarla, col link non solo alla home page del sito, ma proprio al documento: non basta dire Istat o Inps, o Banca d’Italia, ma per esempio questo: Andrea Brandolini, “Il dibattito sulla povertà in Italia, fra statistica e politica” https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2021-0648/QEF_648_21.pdf

Che senso ha citare la fonte? Perché è un comportamento democratico: ti do la possibilità di verificare che non mi sono inventato i dati, che non li ho citati erroneamente, e soprattutto di approfondire ancora, se ne hai voglia. Non mi devi credere sulla fiducia, ma puoi controllare da te la fondatezza di quello che scrivo.