Il Referendum sulla Cittadinanza merita un giudizio a parte
di Alberto Galanti---07-05-2025
A volte è difficile per me andare d'accordo con i Radicali Italiani + Europa, a causa di alcune loro dichiarazioni e di alcune loro battaglie. Nutro però molto rispetto e sincera ammirazione per Emma Bonino e non solo per il suo glorioso passato. Quando in quest'ultimo decennio ci sono stati altri momenti politici per me importanti come il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e la campagna elettorale per gli Stati Uniti d'Europa, sono stato fiero di vederla schierata con le forze nelle quali anche io mi riconoscevo. Battaglie perdute ma fondamentali per me, perché mi hanno consentito di misurare onestà intellettuale e coerenza di fondo dei vari protagonisti in campo.

Ricordo anche un altro esponente di Più Europa, Riccardo Magi e la sua campagna referendaria a cui ho partecipato con grande convinzione per mettere a gara a Roma il servizio di trasporto pubblico locale. Insieme a me il nostro indimenticabile Peppino Izzo con la sua maestosa e paziente Margot. Sette mattinate dalle 8.30 alle 13.30 con i banchetti in sette piazze della città per chiedere il voto dei romani. Un'esperienza straordinariamente istruttiva. Erano tutti scontenti dell'ATAC, alcuni esasperati per motivi che ci tenevano a spiegare fermandosi a parlare. Mi illusi che ci sarebbe stata una grande partecipazione ai seggi. Andò solo il 18% degli aventi diritto e la delusione fu cocente. Il SÌ prevalse e, dopo alcuni ricorsi per motivi che non sto qui a ricordare, venne riconosciuto valido il referendum e sancita la nostra vittoria. Il comune di Roma se ne fregò alla grande (del resto il referendum era consultivo), all'ATAC è stata sistematicamente riconfermata la gestione. Della qualità del servizio potete giudicare voi, il carrozzone municipale sta comunque sempre più in deficit e la manutenzione è sempre insufficiente.

L'8 e il 9 giugno si voterà per il referendum sulla Cittadinanza, promosso da Più Europa, teso a dimezzare i tempi (da 10 anni a 5) in cui uno straniero residente legalmente e in maniera ininterrotta in Italia può acquisire la cittadinanza. Per questo referendum sono state raccolte quasi 700 mila firme. Non è uno dei referendum convocati per le ripicche tra fazioni interne al PD come quelli sul Jobs Act, presentati strumentalmente dalla CGIL (è la bava alla bocca a tradire il vero scopo dei promotori). In questo caso la battaglia sui diritti e sulla inclusione è sincera. Andrò al seggio a prendere solo la scheda gialla e voterò SÌ. Non arriverà al quorum ma un buon numero di partecipanti al voto in questo referendum sarebbe un segnale molto importante alla politica. Voglio, nel mio piccolo, contribuire a darglielo. Un grazie agli amici di Più Europa che ne sono stati i principali promotori.