Noi, le scuole e i media. Un cammino insieme
di Carlo Mari---20-05-2025
Si è concluso il percorso progettuale che, da quando la nostra Associazione è nata nel 2018, realizza annualmente con il mondo delle scuole superiori. Un impegno progettuale, organizzativo e operativo consistente, al quale ci dedichiamo con grande impegno e convinzione, legati come siamo al mondo della scuola e della formazione. Non solo per storie personali di tanti appartenenti ad Iscrittiaparlare, ma per la convinzione comune, espressa anche nel nostro Statuto e dal nostro DNA fondativo, circa il ruolo decisivo e strategico della scuola, della formazione e della cura civile, culturale, umana e professionale dei giovani. Un ruolo che presenta, nella società contemporanea più che mai, una centralità assoluta, ma che per il suo spessore e la sua complessità necessita di apporti molteplici, adeguatamente mirati in senso democratico, progressista ed illuminato: dalla famiglia alla scuola, alla università, alle istituzioni, a soggetti culturali formativi pubblici e privati, all’associazionismo culturale e di volontariato. Nel nostro piccolo come Associazione cerchiamo di dare il nostro apporto, in stretta coesione col mondo della scuola e con la collaborazione del mondo dei media e delle istituzioni.

L’evento conclusivo che riassume, ricorda e festosamente celebra la conclusione del progetto dell’anno scolastico 2024/2025 si è svolto quest’anno il 6 maggio, in videoconferenza. L’idea iniziale di tenerlo in presenza, presso un salone del Senato, si è rivelata impegno non realizzabile per l’elevato numero (diverse centinaia) di persone partecipanti, da Roma e non solo. Quindi si è fatto ricorso allo strumento del collegamento on line, che tuttavia ha garantito ugualmente vitalità.
Ricordiamo il profilo del progetto, intitolato “We are Europe”, che già nel nome evoca uno dei valori fondanti del progetto stesso: l’essere e sentirsi europei. Un sentimento che, oggi più che mai, necessita di essere rivitalizzato costantemente, fra gli adulti e fra i giovani. E come sempre si è cercato di tenere insieme tre elementi che costituiscono l’asse portante non solo della nostra associazione, ma – cosa evidentemente più importante – del tessuto sociale in generale: il sentimento dell’Europa, il ruolo della comunicazione, il ruolo del lavoro. Tre coordinate che fanno civiltà, cultura, progresso e che guidano una idea di prospettiva che veda i giovani, oggi in formazione, al centro di una visione di futuro da umanesimo pieno.
Approfondire la conoscenza che gli studenti hanno delle politiche europee, del passato e del futuro, delle criticità e delle opportunità; accorciare le distanze tra giovani, soggetti politici vari e rappresentanti delle istituzioni; imparare a fare ricerca attraverso percorsi vari strutturati, fra studio, indagine, dialogo e confronto; entrare nel vivo dell’attualità delle sfide europee, e non solo, grazie ad interventi di esperti dei media e di rappresentanti di organizzazioni nazionali ed internazionali. Questi gli obiettivi del progetto, che nelle scuole assume non solo un profilo culturale, ma anche quello specifico di orientamento, proiettato com’è al pensare ai giovani in formazione come futuri cittadini ma anche futuri professionisti e lavoratori.
Quattordici le scuole superiori partecipanti, fra licei e istituti tecnici, di Roma e non : Liceo G. Bruno, Istituto Tecnico Turistico Colombo, Istituto Tecnico industriale Galilei, Liceo L. Manara, Liceo Newton, Scuola Pontificia PIO IX, Liceo Socrate, Liceo Tacito, Liceo Talete, Liceo Visconti, Liceo Righi, Liceo F. Vivona (scuole superiori romane); Istituto Sociale di Torino; Liceo N. Cassarà di Palermo.
Quattro incontri con giornalisti per ciascuna scuola, per lo più in sede scolastica; e in alcuni casi fuori sede in visita a realtà culturali, scientifiche e professionali.
Qualificato e forte l’apporto dato da soggetti istituzionali, che hanno messo a disposizione propri rappresentanti e a volte le sedi da visitare: Rappresentanza italiana
della Commissione Europea, Parlamento europeo, Camera dei deputati, Senato, Direzione cinema e audiovisivo MIC, MIM, Agenzie formative dell’ONU, IFAD, FAO, UNHCR. Altrettanto importante la disponibilità di realtà culturali, scientifiche, associative: Amnesty International, ASI-Agenzia spaziale italiana, ESA-Agenzia spaziale europea, Istituto Nazionale fisica nucleare, CNR Tor Vergata, Confindustria.
In particolare si vuole però qui ricordare la partecipazione convinta e diffusa del mondo dei media, con giornalisti di primissimo piano sia della carta stampata che dei media televisivi: RAI, La7, Radio Radicale, Radio Vaticana, ANSA, La Stampa, La Repubblica, Il Foglio, Corriere della sera, Domani, Il Sole24ore, Il Messaggero.
Per reggere questo impegno diffuso nel territorio si è resa necessaria una partecipazione sempre più ampia di socie e soci della nostra Associazione (ormai una quindicina), non solo presenti nei vari incontri, ma importante tramite relazionale – organizzativo ed umano – con i giornalisti stessi, che manifestano grande interesse per questi contatti con gli studenti ed il mondo delle scuole. Opportunità che evidentemente non hanno poi tanto facilmente, così come invece capita loro con altre realtà della nostra società. Il mondo della scuola ha le sue dinamiche, le sue regole, i suoi profili di complessità e di responsabilità verso i giovani e le rispettive famiglie. In tal senso il compito di intermediazione, ma anche di garanzia culturale oltre che organizzativa, fra scuola e mondo del giornalismo e dei media cui assolve la nostra Associazione si rivela gradito, per non dire indispensabile, sia a parere delle scuole che a parere dei giornalisti stessi.

Tutto questo scenario (ripercorribile nel video che pubblichiamo sul nostro sito) è emerso nell’incontro conclusivo, durante il quale ci sono stati interventi da tutti i versanti dei protagonisti. Ai saluti dei soggetti organizzatori (il Cespi, la Fnism e la nostra Associazione), hanno fatto seguito i saluti dei rappresentanti della Commissione Europea in Italia, e del Ministero della cultura (Dipartimento per Cinema e Spettacolo). Quindi il susseguirsi di studentesse e studenti (uno per scuola) che hanno riassunto in modo essenziale ed efficace il percorso fatto da ciascun Istituto. Dai loro resoconti emergono non solo le attività svolte (con un filo conduttore comune), ma anche la curvatura particolare scuola per scuola, il che ha reso il progetto stesso unitario e ad un tempo variegato. Né è da trascurare la efficacia oratoria dei giovani, che hanno esposto le loro brevi relazioni, in alcuni casi con l’approccio del rigoroso senso di rappresentanza del sentire di tutto un gruppo (quindi con relazione più costruita e magari letta); in altri casi hanno dato spazio a impressioni più personali, esposte con piglio oratorio e, come si dice, a braccio.
L’evento ha visto poi brevi interessanti interventi di due giornalisti fra i più assidui nel nostro progetto. Annalisa Cuzzocrea ha davvero efficacemente sottolineato come il primo requisito di un giornalista, prima ancora della capacità di parlare e di scrivere, debba essere la capacità di ascolto. Una osservazione che racchiude già da sola una funzione di orientamento per chi fra gli studenti punti ad un impegno professionale nel mondo dei media. Ed in verità, la capacità di ascolto dovrebbe essere anche il primo requisito di qualunque cittadino, giornalista o no! Marco Damilano (da anni partecipe del nostro progetto con grande disponibilità) ha poi salutato i partecipanti in un collegamento sul campo, via cellulare in giro per la città, testimonianza di quello che è, e resta, risvolto fondamentale del giornalismo: essere sui luoghi del vissuto collettivo.
Anche quest’anno si è voluto poi arricchire l’evento finale con la partecipazione di artista del mondo del cinema, che sia espressione non solo di un proprio impegno artistico, ma anche di un modo di vivere la propria professione con sensibilità sociale, professionale e capacità di rappresentanza di una categoria. Dopo Paola Cortellesi e Cristiana Capotondi negli anni scorsi, quest’anno nostra ospite Vittoria Puccini, attrice di grande successo, in particolare nella fiction televisiva (Elisa di Rivombrosa e, negli ultimi mesi, Belcanto su Rai1). E Vittoria Puccini, che assolve anche al ruolo di rappresentante professional/sindacale di attrici ed attori, ha svolto un interessante intervento, toccando considerazioni stimolanti. Una in particolare, rivolta non a caso ad un uditorio di giovani: l’importanza in qualunque mestiere, della cosiddetta gavetta, piuttosto che il successo improvviso ma effimero. Ancor più, l’importanza di saper affrontare successi ed insuccessi, questi ultimi decisivi per la propria crescita. E non ultimo, proprio ispirandosi ad un aspetto della fiction “Belcanto”, ha evidenziato la complessità del rapporto genitori/figli rispetto al problema del “che fare della propria vita”. Ovviamente importante la capacità dei genitori di stimolare, seguire, affiancare i propri figli nel loro progetto di vita; altra cosa, non positiva invece, è il proiettare sui figli propri desideri, ambizioni, rivalse rispetto a delusioni personali patite. Insomma senza volere, dieci minuti di buona scuola da parte di una attrice, in chiave di docente!!!

E così, con efficace rispetto di ritmi e tempi, l’evento si è concluso. Senza trascurare l’apporto che in apertura, durante e in chiusura, alcune scuole hanno dato dal punto di vista artistico, con alcune interpretazioni musicali. Eh sì, perché molte scuole nel formare i propri giovani non dimenticano che la dimensione artistico/creativa è educativa, e ad un tempo capace di stimolare il mondo emozionale di studentesse e studenti. E formare i giovani, protagonisti sociali del domani, vuol dire anche – e tantissimo – sviluppare la loro capacità di emozionarsi. Tra i tanti problemi che la società oggi presenta – e i media ci fanno ampiamente e drammaticamente conoscere – c’è anche quello di una ridotta capacità di relazionarsi, di emozionarsi, di vivere la pienezza della propria umanità: nella sfera intellettuale/razionale, ma anche in quella affettiva ed in quella emotiva. Non abbiamo davvero bisogno di anaffettività e di aridità emotiva: né oggi né mai !




6 maggio 2025 - Evento finale - video: 1a parte  -  2a parte