|
|
Pasolini: una sentinella che ci richiama a valori di fondo
di Piero Fortini---31-10-2025 | |
Per me Pasolini è uno degli intellettuali italiani più affascinanti. Mi coinvolgono molto tanti dei suoi film. Considero buoni i suoi romanzi. Mi piacciono molto anche le poche sue poesie che ho letto (poche per colpa mia che leggo poco poesia). Considero le Lettere luterane uno dei libri italiani più acuti e brillanti. Mi piaceva soprattutto la dote che hanno solo i grandi intellettuali: il coraggio della spietatezza, senza autocensure. Dote di cui è fornito pienamente il mio romanziere preferito: Philip Roth. Il film Salò è forse l'espressione massima di questa dote: l'efferata sgradevolezza del film diventa l'arma più efficace per descrivere il potere nel suo massimo degrado, e Pasolini lo fa incidendo nel modo più devastante e doloroso nella carne dello spettatore, fino a destare repulsione. Ma renderemo davvero onore a Pasolini esercitando la sua stessa spietatezza. Nella sua estrema complessità, contraddittorietà e libertà di pensiero era sostanzialmente un uomo rivolto al passato. Non ci fornisce molti parametri e strumenti per capire l'era moderna e contemporanea, che gli era, già nei suoi anni, abbastanza estranea. Figurarsi quella odierna, per molto versi inedita nei suoi rischi e nelle sue grandi opportunità. Ecco, si rispetta in pieno Pasolini non facendone un profeta del nostro tempo. Piuttosto una sentinella che ci richiama a valori di fondo da non perdere nel tumultuoso e altro futuro che ci aspetta. | |